Premessa

Proteggere, migliorare l'ambiente in cui viviamo è divenuto per l'uomo di oggi azione di rilevante importanza per la sopravvivenza stessa del genere umano e del pianeta.

La nostra Associazione <<CENTRO per la SALVAGUARDIA del CREATO>> si colloca in questa direzione e individua in quanto segue le radici delle sue finalità (art.3) e attività (art. 4).
Essa raccoglie il messaggio profetico di papa Giovanni Paolo II, il quale di fronte al degrado ecologico e alle conseguenze sul futuro della nostra società, invita - attraverso una vera conversione ecologica - a riconsiderare il Creato come luogo dove l'uomo accetta di entrare nella dinamica relazionale affidatagli, sia con i suoi simili che con le creature. Tutto è creato da Dio, tutto è in una relazione cosmica, la natura non è classificata secondo una scala di esseri dal meno nobile (i minerali) al più nobile (l'uomo), ma essa si presenta come una rete nella quale ciascuno deve essere rispettato, perché sostiene tutti gli altri.
La questione ambientale va considerata, quindi, anche questione etica che induce ad acquisire un radicale cambiamento dello stile di vita e comporta una responsabilità che investe l'uomo soprattutto della sorte delle generazioni future.

L'Associazione si situa, così, in quei percorsi dove sempre più sovente avviene l'interessamento della filosofia, della pedagogia alle domande esistenziali dell'uomo d'oggi; dove - in particolar modo - sempre più spesso, avviene l'incontro tra scienza e fede.
Essa condivide in campo scientifico quel superamento della concezione meccanicistica della natura, quale materia inerte, passiva e inanimata che ha prodotto una cattiva interpretazione del rapporto uomo-natura. L'uomo chiamato a soggiogare e non a distruggere la natura, mette in atto, governa un equilibrio primordiale tra sé e gli altri esseri viventi. Tutti soggetti di diritti, <<parti di un tutto>> in cui è impressa l'immagine del Creatore. Si azzera, così, quel dualismo tra materia e spirito che sta alla base dell'assurda separazione tra scienze della natura e scienze umane. Ecco dunque che la questione ambientale diventa cultura ambientale che investe l'intera società sia a livello antropologico che progettuale in campo sociale e politico.

L'Associazione coglie inoltre, il nuovo concetto di tempo della fisica moderna e le sue relative implicazioni. Il tempo non è più semplice successione di stati spaziali (determinismo), ma è la nuova dimensione all'interno della quale la materia, sia essa organica o inorganica, vive la sua storia: esiste - cioè - un solo tempo, uguale per tutti, per le galassie come per i microrganismi, come per l'uomo.

L'Associazione, poi, è in perfetta linea con il Magistero della Chiesa, è a conoscenza e non trascura il proficuo dialogo interreligioso che è in atto; segue la disamina, la riflessione, la rivalutazione teologica del tema della Creazione.

Essa è sempre più consapevole che non si può demandare la conservazione, la cura del creato ad organi specifici o alla forza del progresso o a chissà quale soluzione tecnologica, ma tali azioni investono tutti: ogni uomo. La strada da intraprendere, tuttavia, non deve essere esclusivamente quella dell'operosità, del fare magari dettata ancora una volta da una convinzione utopistica nelle possibilità illimitate dell'intelletto umano, ma la strada da intraprendere è quella che è all'interno dell'uomo. Quindi, se i problemi ecologici, come si va sempre più affermando, sono di carattere antropologico, perché causati dallo stesso uomo e non dalla natura, occorre <<che ogni uomo sia in sintonia con il proprio essere per essere in armonia con il creato e il creato con lui>> (Benedetto XVI).
Per affrontare la crisi ecologica bisogna affrontare la crisi spirituale.
Ecco, allora, che l'Associazione in ogni attività che progetterà o che svolgerà con qualsiasi agenzia educativa o ente, ecc., non separerà mai la base antropogenica dai problemi ecologici.


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CENTRO per la SALVAGUARDIA del CREATO

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